Gravina ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla possibile qualificazione dell’Italia, lasciando trasparire un certo ottimismo.
Il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Gabriele Gravina, ha affrontato una serie di questioni cruciali in un’intervista al Corriere dello Sport, delineando le sfide e le opportunità che attendono il calcio italiano. In un momento in cui la Nazionale si trova sotto esame, Gravina ha voluto fare chiarezza sulla situazione attuale e sulla direzione futura del calcio in Italia. Le sue parole giungono in un periodo di riflessione per il movimento calcistico, con lo sguardo rivolto ai prossimi impegni internazionali e alle riforme necessarie per garantire un futuro più solido e competitivo.
Gravina e il rischio di non qualificazione: ottimismo basato su elementi concreti
Tra i temi più caldi, Gravina ha risposto alle critiche riguardanti il percorso della Nazionale verso la qualificazione ai prossimi campionati mondiali. Con un approccio risoluto, ha dichiarato: “E perché mai? A marzo non manca molto e dopo l’inverno c’è sempre la primavera”. Le sue parole suggeriscono un ottimismo fondato su basi concrete, sottolineando che il pessimismo non è produttivo.
Gravina ha evidenziato che l’obiettivo della qualificazione è alla portata e ha esortato tutti a ‘rimboccarsi le maniche’, lavorando uniti per il bene comune. Questa visione positiva si basa su dati oggettivi, nonostante le difficoltà incontrate, come il secondo tempo contro la Norvegia. Gravina invita a canalizzare le energie in azioni costruttive, evitando di disperderle in inutili preoccupazioni.
La risposta alle critiche e l’importanza di investire sui giovani
Gravina ha anche affrontato il tema delle critiche personali ricevute, soprattutto in seguito alle prestazioni altalenanti della Nazionale. Ha ribadito che il gioco delle critiche è parte integrante della cultura dei tifosi, ma ha messo in evidenza che la Figc non può imporre cambiamenti, bensì sensibilizzare e promuovere riforme strutturali.
Gravina ha sottolineato l’importanza di investire nei giovani talenti italiani, citando l’approvazione di una norma che rende più conveniente puntare sugli Under 23 azzurri, scorporando ammortamenti e stipendi di questi giocatori dai costi del lavoro.
Questa misura intende incentivare i club a dare maggiore spazio ai giovani, con l’obiettivo di costruire un futuro solido per il calcio italiano. Gravina rimane fermo nella sua posizione, dichiarando che sarebbe pronto a farsi da parte se avesse la certezza che il calcio italiano ne trarrebbe immediato vantaggio, dimostrando così di essere un leader sereno e consapevole delle sfide da affrontare.
